Caramelle, merendine, bibite gassate, succhi di frutta. Tutti alimenti di cui sono ghiottissimi i bambini ma che contengono tanti zuccheri. Addirittura troppi. Siamo in un’epoca in cui sovrappeso e obesità sono molto diffusi, per questo pediatri e nutrizionisti consigliano ai genitori di non esagerare con gli zuccheri.
Anche la dottoressa Francesca Naimo, nutrizionista di riferimento di Cooperativa Gialla, raccomanda di limitarne il consumo.
Dottoressa, gli zuccheri semplici come glucosio, galattosio, fruttosio e saccarosio sono messi al bando. Ma perché fanno così male, soprattutto ai bambini?
Lo zucchero siede da tempo sul banco degli imputati, accusato di costituire, se assunto in grandi quantità, un fattore di rischio serio per malattie cardiovascolari e simili, come ipertensione e diabete. Ma attenzione: non stiamo parlando di quello contenuto naturalmente in molti alimenti, come la frutta o il latte, ma dello zucchero - o meglio, degli zuccheri - che vengono aggiunti durante la preparazione dei cibi, sia a casa che nelle lavorazioni industriali: saccarosio, glucosio, fruttosio, miele, sciroppi.
Uno studio dell’American Heart Association di qualche tempo fa fissa dei paletti ben precisi: niente zuccheri ai bambini fino ai due anni di età e anche dopo, fino ai 18 anni, non bisognerebbe superare i 25 grammi al giorno, ovvero 6 cucchiaini scarsi. Sono misure restrittive per la nostra alimentazione?
Non direi, secondo il ministero della salute la quantità di zuccheri assunti dalla popolazione per quella fascia di età non dovrebbe superare il 15% dell'energia totale giornaliera, considerando la quantità di 25gr di soli quelli aggiunti arriviamo quasi al 7%, il resto lo assumiamo dagli alimenti. E ribadisco che più l’alimentazione è ricca di zucchero, più aumenta il rischio di obesità, ipertensione, alterazioni del livello dei grassi nel sangue, e diabete.
Il limite dei due anni di età da cosa dipende?
Il divieto discende da due considerazioni: il fatto che bambini così piccoli non hanno assolutamente bisogno di queste sostanze e il fatto che proprio in questa fascia d'età si forma il gusto ed è bene non abituare i piccoli a sapori troppo dolci. Questo significa da un lato evitare di aggiungere zucchero o miele (comunque vietato fino all'anno di età) ai cibi e, dall'altro, scegliere accuratamente l’alimentazione adatta: per dolci e gelati si può aspettare e per quanto riguarda gli alimenti per l'infanzia - per esempio gli omogeneizzati alla frutta - meglio preferire quelli senza zuccheri aggiunti.
Quindi l’abitudine di sporcare il ciuccio con il miele o il cucchiaino di zucchero nella camomilla prima di dormire andrebbero eliminate?
I genitori tendono spesso ad aggiungere zucchero agli alimenti con lo scopo di renderli più graditi al palato dei bambini. C'è chi zucchera la frutta o chi, appunto, intinge il ciuccio nello zucchero o nel miele per farlo accettare al bimbo. Questo può avere conseguenze sulla dentizione dei bambini, sull'insorgenza di carie e sullo sviluppo del gusto. Se andiamo ad analizzare gli ingredienti di marche note di camomilla per l’infanzia quello che noteremo subito è che sul totale di 5g di prodotto 4,9g sono di zucchero, sotto nomi diversi, ma sempre di zucchero parliamo. 1 cucchiaino da 5 grammi di estratto granulare contiene infatti: 4,95 gr di zucchero (99%)/ 0,05 gr di camomilla (1%).
Il miele appare da sempre come un dolcificante sano e naturale, ma i bambini possono consumarlo?
Il miele è un alimento ricchissimo di proprietà benefiche ma può essere un rischio per i neonati, infatti si sconsiglia la sua assunzione prima dei 12 mesi perché le api, con la loro attività, si posano su varie superfici e possono catturare le spore di botulino che è un microrganismo presente nell'ambiente. Quando queste spore transitano in un intestino dove non è ancora sviluppata la flora batterica, possono trovare terreno fertile per moltiplicarsi, produrre la tossine e sviluppare la malattia conosciuta come botulismo infantile.
Gli zuccheri sono capaci di creare “dipendenza”?
In realtà ancora non abbiamo studi sufficienti che possano convalidare quest’ipotesi, quello che rimane certo è che consumare troppo zucchero fa decisamente male: è ormai certo che possa provocare il diabete, oltre ad altri disturbi alimentari e comportamentali. Quello che si consiglia è la moderazione nell'assunzione.
L’approccio alle merendine spesso è controverso: uno spuntino sano per i nostri figli, evitando i prodotti industriali, quale potrebbe essere?
Si potrebbero sostituire con dolci fatti in casa oppure con merende salate, ad esempio una fettina di pane integrale con olio EVO e pomodoro fresco o del formaggio fresco. Oltre agli cibi evidentemente zuccherati, esistono però anche fonti di zucchero nascoste che consumiamo senza saperlo.
Quali sono gli alimenti insospettabili da ridurre o evitare?
Lo zucchero aggiunto è presente in molti alimenti insospettabili. Ne sono ricchi, per esempio, i panini per hamburger e molte salse a partire dal ketchup: un solo cucchiaio da tavola della golosa salsa rossa ne contiene circa un cucchiaino. Per non parlare delle bibite gasate, tè freddo, bevande energetiche per lo sport: una lattina ne può contenere fino a 40 grammi (10 cucchiaini). Anche i succhi di frutta sono molto ambiti dai piccoli, e purtroppo una spremuta di arancia, per un bimbo, non sarà paragonabile ad un succo, magari alla pesca.
Come si potrebbe rendere più appetibile?
Si potrebbe preparare un piccolo frullato di frutta fresca, magari aggiungendo oltre all'arancia una mezza banana ed un po’ di latte vegetale (come quello di mandorla) per renderlo più cremoso e dolce al gusto.
Volendo evitare i dolcificanti nella dieta dei più piccini con quali zuccheri potremmo sostituirli?
Non devono entrare nella dieta dei bambini come zuccheri aggiunti, non parliamo di zuccheri già contenuti negli alimenti come nella frutta o nel latte.
Ultimamente si sente molto parlare della Stevia. Cos’è? È adatta ai bambini?
La Stevia Rebaudiana Bertoni, chiamata comunemente stevia, è un piccolo arbusto originario del Paraguay e del Brasile dove cresce in maniera spontanea. La stevia è un'erba che dolcifica in modo naturale, senza calorie né glucosio. Le sue foglie si usano da centinaia di anni come dolcificante tra i popoli indigeni del Paraguay e in alcune regioni del Brasile. Nella lingua di questi paesi, il Guaraní, sono chiamate "Ka'a He'e" ("erba zuccherata"). Nelle sue foglie si trovano due componenti: stevioside e rebaudioside A (reb A), che hanno un potere dolcificante 300 volte superiore a quello dello zucchero. Consigliata nei regimi dietetici per tenere sotto controllo le calorie. Ma ribadisco: non c’è motivo di dolcificare gli alimenti dei bimbi proprio per non abituarli al gusto troppo “dolce”.
Lo zucchero di canna invece è da preferire allo zucchero bianco o sono uguali?
Chimicamente e dal punto di vista nutrizionale, tra zucchero bianco e zucchero di canna, non c’è alcuna differenza. La molecola dello zucchero bianco e dello zucchero grezzo di canna è infatti esattamente la stessa, ovvero il saccarosio. Mentre lo zucchero bianco contiene solo saccarosio, quello grezzo contiene alcuni residui di melassa che gli conferisce il colore giallognolo. Entrambi forniscono 4 kal per grammo per cui non abbiamo alcun vantaggio, neanche da un punto di vista nutrizionale.
In conclusione, nella quotidianità in che forma i bambini potrebbero consumare gli zuccheri?
Bisognerebbe far rientrare gli zuccheri nell'ambito di una dieta sana ed equilibrata, dove c'è posto anche per un dolce o una bibita ogni tanto, ma non più di una bibita alla settimana. La parte del leone invece la dovrebbero fare gli alimenti sani: frutta, verdura, cereali integrali, latticini (magari non troppo grassi), carne magra e pesce.
(I.C.)
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