Matematica e bambini, un amore corrisposto

La matematica è intorno a noi e nessun bambino nasce maldisposto verso i numeri. I nostri figli amano mettere in fila macchinine o fare collane di perline, ci osservano quando dividiamo la pizza in spicchi, pesiamo gli ingredienti per un dolce e collaborano quando prepariamo la tavola per la cena. Tutto questo è matematica. Esistono piccole strategie che possiamo adottare fin dalla più tenera età per favorire un buon rapporto coi numeri.

Scopriamole insieme a Leyla Mastroianni, psicologa dell’età evolutiva, psicoterapeuta e coordinatrice dell’asilo nell'orto “Pachino”.

 

A che età i bambini si rendono conto dell’esistenza dei numeri?

Recenti studi in ambito neuropsicologico dimostrano che i neonati e i bambini di pochi mesi sono in grado di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza bisogno di contare. Comprovano quindi che l’essere umano nasca con una predisposizione all'intelligenza numerica e cioè alla capacità di comprendere il mondo che lo circonda in termini di numeri e quantità. Queste abilità sono precoci, prelinguistiche e indipendenti dalle caratteristiche dell’ambiente o dall'insegnamento. Questi riscontri sperimentali permettono di ipotizzare l’esistenza di una competenza numerica non verbale mediata da una rappresentazione mentale della quantità. Mentre la capacità di vedere una quantità in modo corretto è innata, la capacità di denominare questa quantità è appresa. In altri termini, sulla base di questa predisposizione i bambini crescendo arricchiranno tale “conoscenza del mondo” attraverso lo sviluppo del linguaggio e l’insegnamento, esplorando la realtà circostante e imparando a riflettere sulle proprie esperienze, rappresentandole e riorganizzandole con diversi criteri.

 

Secondo alcuni studi la decisione di lasciare il bambino col pannolino fino ai 3 anni ritarderebbe l’acquisizione di concetti come “dentro/fuori”, fondamentali in geometria. Quali altri concetti astratti s’imparano nella quotidianità?

Togliere il pannolino e conseguire il controllo degli sfinteri corrisponde ad una importante maturazione fisica ed emotiva dei bambini, coincide con una fase delicata della crescita e comporta nuove consapevolezze e nuovi significati educativi. Il passaggio dal pannolino al vasino segna nel bambino un’importante conquista evolutiva e soprattutto contraddistingue un significativo passo verso l’autonomia, questo fattore può essere un valido supporto nell'acquisizione di alcuni concetti topologici come dentro-fuori, sopra-sotto, davanti-dietro che fungono da prerequisiti importanti per lo sviluppo dell’intelligenza numerica. La quotidianità è intrisa di molteplici stimoli atti a costituire i primi strumenti concettuali attraverso cui sviluppare la comprensione della realtà in termini di quantità. Giocando i bambini esplorano le forme, paragonano le grandezze, contano gli oggetti. Le competenze matematiche esperite sono la classificazione, ad esempio sistemare i giocattoli distribuendoli in scatole dedicate ciascuna ad una specifica categoria (es. costruzioni, bambole, macchinine), l’ordinare per grandezza, comprendendo che un oggetto grande non può stare dentro una scatola piccola, il numerare gli oggetti o le persone.

 

È opinione diffusa che la matematica sia un dono o una specie di predisposizione naturale. Niente di più sbagliato! Alcuni giochi come le costruzioni o i mattoncini colorati possono facilitare l’apprendimento della matematica. Perché?

Attraverso i sensi, il movimento e il gioco il bambino esplora l'ambiente circostante e acquisisce le idee operative necessarie per il pensiero astratto. Il gioco delle costruzioni e dei mattoncini colorati possono essere uno stimolo per i bambini nell'apprendimento della matematica. I mattoncini colorati sono molto accattivanti ed educativi per i bambini e possono essere utili per scoprire alcune delle nozioni di base dei numeri come contare, confrontare quantità, seriare, classificare e misurare. I bambini sviluppano le prime conoscenze numeriche anche grazie alle attività che richiedono l'abilità di modellare e la capacità di giusto inserimento degli oggetti nelle varie forme nello spazio. Analogamente il gioco con i cubi di legno permette ai bambini di prendere confidenza con forma, grandezza e concetto di massa, mentre bastano alcuni oggetti d’uso quotidiano come palline, sfere e cilindri per accompagnare i bambini alla scoperta delle forme geometriche.

 

“Sbagliando s’impara”, lo sappiamo tutti. Ma per non scoraggiarsi quando si commettono errori è importante avere una buona autostima, soprattutto per i bambini. E allora, con l’ingresso a scuola e degli impegni del futuro, come possiamo aiutare i più piccoli a coltivare l’autostima?

Nella prassi comune spesso gli errori vengono rimarcati oppure evitati, invece si deve pensare che essi costituiscano un’opportunità, una componente necessaria e preziosa di ogni esperienza umana. Va bene l’idea di insegnare e correggere, ma sempre attraverso una modalità di supporto, di sostegno e di incoraggiamento. Esiste un rapporto dinamico e circolare tra l’autostima e lo sviluppo delle competenze. Se un bambino migliora l’autostima aumenta di conseguenza la sua competenza, all'unisono, se aumenta la sua competenza la sua autostima migliora. L’autostima può essere pertanto definita come un prerequisito e una conseguenza diretta di una buona riuscita a scuola. Un valido sostegno all'autostima è dare valore ad ogni bambino e considerarlo come un individuo dotato di particolari punti di forza e di competenze. Fornire incoraggiamenti positivi rinforzando il bambino, utilizzare affermazioni che possano aiutarlo ad aumentare la fiducia e la sicurezza in sé stesso sono elementi fondamentali a coltivare e mantenere l’autostima.

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