I bambini bilingue riescono ad elaborare con attenzione e precisione due linguaggi a soli 20 mesi di età. E mentre ascoltano il passaggio da una lingua all'altra le loro pupille di dilatano. In questo caso i movimenti oculari, come la dilatazione, indicano un’intensa attività cerebrale.
Questo è quanto emerge da una ricerca della Concordia University, a Montreal, in Canada e della Princeton University, negli Usa. Secondo gli studiosi i risultati non solo confermano che i neonati bilingue controllano e gestiscono le lingue, ascoltando frasi semplici, ma danno anche una spiegazione probabile del motivo per cui i bilingue mostrano vantaggi cognitivi per tutta la vita.
La dottoressa Claudia De Giglio, psicologa dello sviluppo, ci aiuta a comprendere meglio questo vantaggio.
Dottoressa, è vero che il bilinguismo corrisponde ad un potenziamento cognitivo?
Il bilinguismo è una prova di grande adattamento che darà benefici non solo al linguaggio, ma anche ad altre facoltà cognitive. I bambini bilingue infatti sviluppano una maggiore flessibilità cognitiva, cioè riescono con più facilità ad adattarsi a nuove situazioni di apprendimento e diventano maggiormente competenti da un punto di vista della pragmatica della comunicazione, cioè imparano presto ad adattare la propria comunicazione alle caratteristiche dell’interlocutore.
In una famiglia con genitori di lingua diversa come dovrebbero comportarsi mamma e papà per trasformare in vantaggio queste differenze?
Valorizzare le differenze linguistiche è sicuramente la strada migliore. Nel caso del bilinguismo precoce i bambini molto piccoli imparano due lingue simultaneamente senza particolari sforzi o difficoltà.
I bambini bilingue spesso parlano più tardi rispetto ai monolingua. Perché?
A volte i bambini fanno un po' di confusione fra le lingue e in questi casi iniziano a parlare fluentemente più tardi rispetto ai bambini della stessa età. Ma è una difficoltà temporanea, infatti, superato l’ostacolo, i bambini, verso i quattro anni circa, riusciranno a far coesistere entrambi i linguaggi e a comprendere quando utilizzare l'una o l'altra lingua, imparando a utilizzare fluentemente entrambe.
Quanta fatica fa un bimbo che deve destreggiarsi contemporaneamente con due lingue differenti?
Se l’apprendimento avviene con lo sviluppo del linguaggio 0-3 anni e continua in età scolare il bambino non farà nessuna fatica, l’esposizione ad ambedue le lingue deve però essere naturale e sufficientemente estesa.
Questa facilità nell'apprendimento per quanto tempo dura?
L’apprendimento delle lingue durante la prima infanzia è qualcosa di naturale e privo di sforzo, sia che si tratti di una sola lingua, che di più lingue contemporaneamente. I bambini sono infatti dotati di una predisposizione innata per l’acquisizione del linguaggio, che permette loro di imparare le lingue senza bisogno di un’istruzione esplicita. Questa capacità, però, decresce verso i 5-6 anni, fino all'adolescenza, verso i 12 anni.
Può succedere che confondano le lingue mentre parlano?
Sì, capita spesso che i bambini bilingue usino termini di una lingua quando parlano l’altra. Questo fenomeno, noto come code-switching, è caratteristico del parlato dei bilingue, anche degli adulti e non deve preoccupare.
Un bimbo monolingue che frequenta un asilo in cui si parlano più lingue quanto riesce ad apprendere? E cosa dovrebbero fare i genitori per consolidare le nuove competenze acquisite?
Se l’apprendimento avviene in modo quotidiano e costante il bambino riuscirà a sviluppare un riconoscimento importante dei suoni nei primi tre anni di vita. Non basta però qualche ora alla settimana perché i bambini apprendano la lingua in modo intuitivo. È importante che la famiglia crei delle situazioni di apprendimento “naturale”. Per esempio, possono utilizzare la seconda lingua anche a casa, si può prendere una baby-sitter che parli solo l’altra lingua oppure, in assenza di alternative, si possono far vedere al bambino cartoni animati o altri programmi per l’infanzia in lingua originale.
Il bilinguismo predispone ad una maggiore apertura mentale?
La letteratura ha dimostrato che i bilingue hanno generalmente prestazioni migliori dei monolingue quando devono svolgere contemporaneamente due compiti che richiedono attenzione e capacità di selezionare gli stimoli rilevanti, inibendo quelli irrilevanti. Inoltre conoscere più di una lingua porta i bilingue a sviluppare una maggiore abilità metalinguistica, ovvero una maggiore conoscenza spontanea della struttura del linguaggio.
Può succedere che il bambino rifiuti una delle due lingue dei genitori? E perché?
La maggior parte delle volte, una delle due lingue a cui è esposto sembra meno importante al bambino dell’altra. Per esempio, se un bambino vive in Italia e uno dei genitori parla italiano e l’altro genitore parla un’altra lingua (inglese), il bambino potrebbe decidere che l’italiano è “più importante”, perché è usato, oltre che da un genitore, anche fuori casa. In questa situazione il bambino potrebbe non usare volentieri l’inglese, specialmente se nessun altro intorno a lui lo fa. È importante quindi creare situazioni spontanee in cui il bambino è naturalmente spinto a usare la lingua meno preferita.
(I.C.)
Scrivi commento