Sbagliando s'impara e tutti siamo cresciuti grazie a molti errori, grandi e piccini.
Ma come si insegna l'autonomia ai bimbi piccoli? Da dove si comincia? La dottoressa Adriana Orlando, psicologa e coordinatrice del nido dell'aeroporto militare “Francesco Baracca” di Roma, ci dà qualche consiglio.
Dottoressa Orlando, insegnare a un bambino a fare da solo significa renderlo più sicuro di sé aumentando la sua autostima e aiutandolo a sviluppare varie competenze. A che età possiamo chiedergli di “impegnarsi” in qualche piccola attività?
L’autonomia è una grande conquista, è una competenza sociale che serve a gestirsi nel mondo e nelle relazioni con gli altri. Diventare autonomi significa acquisire fiducia in sé stessi e sicurezza, diventando dunque emotivamente forti. Quando i genitori danno fiducia ai figli e spiegano loro come muoversi, la conquista dell’autonomia è molto vicina. È già possibile cominciare durante la fase dello svezzamento, abituando il bambino a mangiare da solo. I genitori possono insegnare ai figli a prendere e indicare le posate in base al cibo che mangiano (pastina al pomodoro piuttosto che quadrucci in brodo) questo passaggio oltre a favorire l’autonomia del riconoscimento, favorisce anche la giusta impugnatura delle posate scelte. Stessa cosa può essere fatta per apparecchiare la tavola, mostrando al bambino piatti, bicchieri, tovaglioli e posate che in precedenza ha già osservato con l’aiuto del genitore, così da aiutare il piccolo a comprendere e stabilire l’ordine in tavola. Preparare dei dolci insieme invece stimola la manipolazione, ma è opportuno che il genitore spieghi ogni passaggio che si realizza. Tutto questo invoglierà il bambino a fare da solo, sviluppando in lui un buona autostima.
I genitori possono chiedere al bimbo di rimettere a posto i giochi una volta usati?
Sì, i genitori possono farlo! L’abitudine all'ordine pratico è un prerequisito logico, cioè la capacità di mettere ordine fra le conoscenze. Molto spesso al nido le educatrici insegnano ai bambini a sistemare i giochi usati, intonando un canto per attirare la loro attenzione che con il tempo diventa un’abitudine. Il gesto banale, o la semplice richiesta di fare ordine, aiuterà il bambino a concentrarsi e, quindi, a dedicare le proprie attenzioni ad un’unica attività.
Quando un bimbo dice di voler fare da solo anche dove sappiamo non riuscirà, i genitori avranno la tentazione di intervenire. In questi casi cos'è giusto fare?
Intorno ai 3 anni i bambini vogliono fare tutto da soli, imitando gli adulti. I genitori devono dare fiducia ai figli e lasciarli liberi di sperimentare anche se vorrebbero intervenire. Non sempre i bimbi saranno capaci di fare da soli, ma attraverso una serie di tentativi per errori e allenamento, il piccolo riuscirà nell'obiettivo prefissato. Il bambino in questa fase ha bisogno di sperimentare la sua curiosità e di non essere ostacolato.
La mattina succede spesso di avere i minuti contati e mentre noi corriamo il piccolo decide che proprio oggi comincerà a vestirsi da solo. È sicuramente un'occasione da non perdere ma come si aiuta un bimbo a far da sé tra bottoni, cerniere e lacci delle scarpe?
Il bambino si esercita con modelli di gestione complessi che poi vengono memorizzati e richiamati quando serve. Al mattino succede spesso che il bimbo voglia fare tutto da solo, con il risultato di mettersi le scarpe al contrario e allacciarsele in modo sbagliato. Per abbreviare i tempi la strategia da usare potrebbe essere questa: decidere di condividere con il piccolo le azioni più comuni come allacciarsi le scarpe, scegliere i vestiti e sistemare cerniere e bottoni, rendendolo partecipe. Questo permetterà al genitore di non tardare a lavoro e al bambino di sentire accolta la propria richiesta. In questa fase della crescita è importante mostrarsi fiduciosi e positivi, incoraggiando il bimbo nel suo desiderio di autonomia.
(I.C.)
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